Le Isole Borromee comprendono tre isole vere e proprie, un isolotto e la cosiddeta Malghera, poco più di uno scoglio disabitato. Fino al 1632 l'Isola Bella era uno scoglio roccioso occupato da un minuscolo villaggio di pescatori: in quell'anno Carlo III Borromeo iniziò la costruzione di un palazzo enorme dedicato alla moglie, che divenne una villa sontuosa, luogo di feste lussuose e rappresentazioni teatrali per la nobiltà europea. L'Isola dei Pescatori è l'unica isola dell'arcipelago delle Isole Borromee ad essere stabilmente abitata: ospita, infatti, un piccolo centro abitato, dalle caratteristiche case a più piani, con una piazzetta, vicoli stretti, il lungolago e la via principale a permettere gli spostamenti rigorosamente a piedi dei 50 abitanti che vivono di pesca e turismo. Le fonti storiche indicano che nella metà del IX secolo sull'Isola Madre è presente la chiesa e un cimitero; vi erano inoltre coltivazioni di ulivi, e nel XVI secolo vennero introdotti anche gli agrumi. Nello stesso secolo comincia la costruzione di un primo nucleo della dimora gentilizia, che viene successivamente ampliata in forma rinascimentale. A partire circa dal 1823-25 i frutteti dell'isola vengono convertiti in giardino romantico all'inglese, che ancora viene considerato tra i migliori esempi di quest'arte in Italia. L'Isolino di San Giovanni deriva il suo nome da un oratorio con una fonte battesimale dedicata a San Giovanni Battista che sorgeva su di esso. L'isola è famosa perché fu per 25 anni la residenza del celebre direttore d'orchestra Arturo Toscanini, presso il Palazzo Borromeo. Il palazzo e l'isola oggi sono privati e non visitabili.
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